PRIMI PASSI CON LA MUSICA (pt.1)
- robertolr
- 27 ago 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 5 dic 2022

Sono da sempre un insaziabile appassionato di musica, suoni e voci. Autodidatta, ho cominciato ad interessarmi alla ricerca di suoni attraverso le fonti più disparate e gli strumenti a mia portata in giovanissima età, sviluppando una passione totale per la composizione istantanea.
Questa passione è stata poi trasportata anche in ambiti inusuali come le canzoni o l’interazione con gruppi con brani strutturati. Ho fatto parte di vari gruppi sin dai primi anni Ottanta suonando principalmente chitarra elettrica, nastri e loop e ho partecipato
attivamente alle realizzazioni di colonne sonore per spettacoli teatrali, installazioni ed eventi in campo artistico. A quest'attività ho affiancato per molto tempo quella di produttore di video che sono stati spesso usati anche durante le performance live. Convinto sostenitore del cross-over totale tra “generi” e ostinato difensore
dell’improvvisazione “medianica”, nel tempo sono riuscito a dare alimento anche a una mia parte più “razionale” e “programmata” lavorando con il computer, grazie al quale peraltro sono riuscito a mettere ordine fra le sterminate produzioni del passato recente e remoto, che non hanno avuto mai una visibilità ufficiale, continuando a produrre soprattutto materiale originale o a rielaborarlo secondo le mie predisposizioni e attitudini.

La musica è stata per me sempre il veicolo giusto per vivere in un mondo parallelo.
Prima di approcciarmi praticamente al suono in forma di esperienza diretta, ho creato un altro mondo composto di musicisti, gruppi musicali, cantautori e cantanti con le loro produzioni e le recensioni ai loro dischi immaginari catalogati all’interno di discografie dettagliate e di varie nazionalità. E’ un mondo fantastico che mi permetterò di svelare prima o poi, qui su questo sito.
Le prime tracce che ho delle mie esperienze con la musica prodotta risalgono a una cassetta Superpila a nome RLR (Robert Limited Rexponsability) che probabilmente nessuno, al di fuori di me, ascoltò mai all’epoca e dall’emblematico titolo di “Paranoia Train”.
Le note di copertina indicano che le registrazioni sono state effettuate nel settembre 1977 grazie al prestito di un registratore a cassette Saba da parte di mio cognato Roberto che praticamente mi permetteva di mettere nero su bianco alle mie fantasie allucinatorie “musicali”. I titoli, d’altronde, parlano chiaro: “Paranoia Train”, “Desolation”, “The Sound That Remains Into Dilatate Consciousness”, “Schizodance”, “Anarky of The Sound”.
Le due parti della cassetta sono state divise da un brano dei Faust. Tutto è stato fatto in presa diretta. Gli strumenti “suonati” o meglio stravolti (sic) sono: chitarra acustica, piffero, radio, percussioni varie, rumori gutturali, cervello e mani…
A questo seguiranno i collage radiofonici di “Etere o Non Etere?” (1977) , “The Fool Voyage of Thirty Microsounds” (1978) , “Alla Ricerca del suono Perduto” (1978) , “Libra” , “Anomalia”, “No Exit”, “Esaurimento Nervoso”, “Minimal ‘Xmas Music & Other Stories” (tutte 1980) e “Loaded Games” (1981).
Fin qui la realizzazione di questi nastri era subordinata al prestito del registratore Saba e avveniva sempre seguendo determinate condizioni: tutto avveniva dalle 15 alle 24 di un giorno nei quali mi rinchiudevo in una cameretta con una buona dose di mezzi per la realizzazione e “veicoli” adeguati al viaggio che mi si prospettava e di cui non avrei conosciuto né la direzione e né l’itinerario. Buona parte dei brani erano composti in uno stato simile alla “trance”, con occhi chiusi e al buio, spesso inseguendo un suono, un'impressione, una sorta di comando che invitava a “partire”.
Le note di copertina parlano di una teoria che era dietro quella che era soprattutto un’esperienza pratica.
(parte 1)



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